Intervista a Davide (Daveblog)

Con questa inauguro una serie di interviste a persone più o meno popolari che mi interessano, mi piacciono, o a cui ho voglia di chiedere qualcosa. Il meccanismo è semplice:

  • registro una video-proposta di intervista
  • la invio all’obiettivo
  • l’obiettivo risponde se gli piace l’idea

Mi aspetto naturalmente una notevola quantità di ma và a cagher. Cominciamo.

OBIETTIVO: Davide, scrittore del Daveblog, uno dei miei blog italiani preferiti. Classico esempio di come si possa discutere di cazzate e rivelare allo stesso tempo una grande intelligenza.

PROPOSTA:

ESITO: Davide mi ha risposto via mail. Non si è dilungato come speravo, ma è stato gentilissimo (validando il teorema che le persone migliori sono inevitabilmente anche alla mano). Eccoci.

Dunque dunque. Innanzitutto questa è una delle cose più INQUIETANTI che mi siano successe da quando esiste il Daveblog. Non credo proprio di meritare questa attenzione e a dirla tutta mi imbarazza pure, però non voglio nemmeno fare quello che se la tira e poi sembri simpatico, quindi rispondo. Scusa la brevità.

  1. Chiuderei il blog perchè verrebbe meno la sua funzione di evasione. Il giorno che vorrò dare un volto a ciò che scrivo aprirò un profilo Twitter, che non leggerà nessuno. Comunque il mito del blogger solitario sarà pure suggestivo ma non esisteva quando il blog era ai suoi fasti, figuriamoci ora.
  2. Domanda che tra i commenti ho letto spesso, in questi anni, e la risposta è sempre la stessa: non è importante la quantità di porcherie che guardi, ma la qualità, e se consideri il lavoro che faccio capirai che di tv ne vedo molta meno di quella che si potrebbe pensare leggendo solo post che parlano di tv. Mi piace catturare gli istanti, usarli come pretesto per scrivere, ed è spesso da zapping di pochi secondi o da notizie lette in giro che nasce la maggior parte dei post.
  3. Siamo tutti un po’ peggiorati rispetto a qualche anno fa, ma è fisiologico e dipende dalla stanchezza, dall’invecchiamento, dalle circostanze. Quello di Selvaggia è un lavoro con media che usano un linguaggio completamento diverso da quello della rete. Non penso sia facile essere se stessi in televisione e lei a volte gualche guizzo lo caccia fuori, se gliene danno l’occasione. Il resto sono compromessi, come quando andò alla Fattoria e certamente ci pensò centoventi volte prima di accettare. Detto questo, io trovo la sua ironia parecchio divertente e vorrei che scrivesse di più.
  4. L’epopea di Jeansy. L’esibizione alla stazione Birra fu qualcosa di fondamentale.
  5. Ma midollo osseo o spinale? La Brambilla mi pare la più giovane e sportiva, scelgo lei (anche andando ad esclusione, perchè almeno tre degli altri non li sopporto proprio).
  6. Passerei con la ruspa su certe situazioni che riguardano Università e Ricerca.
  7. No, se si eccettua la tua videointervista non è mai successo niente di particolarmente strano. Ma arrivano anche molte meno mail di qualche tempo fa, eh.
  8. Riprenderei qualcosa del post-manifesto perchè mi piace la simmetria, qualcosa di Pompei perchè fu una roba incredibile, e ringrazierei tutti quelli che sono passati dalle parti del Daveblog in questi anni, perchè mi pare il minimo.

Ciao, grazie dell’interessamento e complimenti per la faccia tosta.
Davide

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