Visto che l’Italia sta attraversando una crisi economica decisamente grande, provo a fare una piccola predizione di cosa succederà in futuro.
L’Italia non andrà in “default” o “fallirà” ufficialmente. Le cose andranno sicuramente a peggiorare dal punto di vista economico (è fisiologico), ma i governanti dell’unione europea non permetteranno che l’Italia vada in bancarotta. No, la terranno in vita con la flebo invece.
I conti economici -in rosso spinto- del paese, quelli si che sono da default già da un pezzo, continueranno a precipitare. Le dichiarazioni dei politici del tipo “la ripresa sta arrivando” naturalmente sono solo bugie. Non ci può essere alcuna ripresa economica finché perdura questo sistema politico e bancario.
I politici continueranno a aumentare le tasse e a inventarne di nuove per cercare di frenare la valanga. Dovranno metterne tante, ma proprio tante. Non hanno un piano per il paese da qui a un anno, a cinque anni, a dieci anni, cercano solo di vivere alla giornata e mantenere il posto di potere finché possono.
In questo sono perfettamente allineati con quanto succedeva in un’azienda in cui ho lavorato, in cui ero sempre sbalirdito dalla mancanza di una visione a lungo termine della linea dirigenziale. Ripetevo spesso: “direi che i nostri manager hanno come motto ‘qua si naviga a vista’, ma mi pare troppo lusinghiero, mi sembra più che altro che guidino l’azienda col motto ‘qua si naviga al tatto’ come farebbe un cieco. gli imprevisti li affrontano solo quando ci sbattono contro con un frontale”
Comunque, le tasse faranno chiudere ancora più aziende e affosseranno gli imprenditori. Molti se ne andranno all’estero, mentre gli imprenditori stranieri si guarderanno bene dal venire a investire in Italia. Ci sarà un aumento notevole del livello di “schiavitù” che sopportano i lavoratori italiani: ore imbottigliati nelle autostrade per andare e tornare da lavoro, stipendi taglieggiati da irpef e balzelli, lavori inutili e non gratificanti da effettuare per lunghi orari, carriere ridicole.
Ci sarà insomma un peggioramento delle condizioni di vita (comunque, in senso relativo, ancora buone in Italia), ma sarà lento e graduale. Per questo probabilmente i potenti riusciranno a far ingoiare agli italiani tutte le schifezze che fanno senza causare una vera e propria sommossa popolare. Gli italiani sono, al momento, ancora un popolo anestetizzato, che ama lamentarsi (“il mio lavoro fa schifo”, “i politici sono tutti ladri”, “in italia non funziona niente” etc etc) ma che non fa molto per cambiare le cose.
Ma allora quando migliorerà la situazione? Quando si riprenderà l’economia, quando ci sarà di nuovo occupazione, quando ci sarà un miglioramento delle condizioni sociali?
La risposta è: solo quando cambieranno le coscienze degli italiani. Non basterà cacciare Napolitano, Letta, Renzi, Berlusconi dai palazzi del governo. Bisognerà cacciare la componente Napolitano, la componente Letta, la componente Renzi, la componente Berlusconi che c’è nella mente di tutta la popolazione italiana.
Qualcuno sta provando a dare una spinta in questo senso, il movimento 5 stelle. Un lavoro durissimo e ambizioso, ma se ce la fanno allora la ripresa potrebbe davvero arrivare. Insieme a un rinascimento culturale. Io spero che ce la facciano.