E’ più forte di me

I miei colleghi oggi stavano usando la parola populismo attribuendole lo stesso significato della parola demagogia, e questo mi faceva venire una gran voglia di girarmi e gridare “ma la piantate di dire che era un populista si o nooooo??? Non significa una be-ne-a-ma-ta maz-za!!!”.

Altre tre cose che trovo insopportabili:

  • obbiettivo scritto con due b
  • famigliare con la g
  • un pò con l’accento

Ma la migliore è una che temo venga dalla televisione (bestiario De Filippi?). Questa si che mi manda il sangue agli occhi: “Io sono coerente con me stessa!” Di fronte a questa sogno di poter gridare, quando lo sento, “e certo che è con te stessa che sei coerente, gran c*******!!! Con chi cavolo altro vuoi essere coerenteeeeeeee!?”

Il bosco 1 (non avranno mica fatto pure il 2?)

Se c’è un’importante lezione che sto imparando in questo periodo, è che di trash non se ne conosce mai abbastanza. Pensi di aver visto il peggio del peggio, e poi (grazie al suggerimento di un avveduto collega) scopri che c’è il peggio del peggio del peggio.

Qualcuno mi spieghi (tra le tante altre cose):

  • perché quel povero cristo, avvilito al centro del bosco, doveva avvilirsi proprio con le mani apparecchiate su quella cacchio di roccia
  • perché quello zombie doveva saltare fuori dal nulla, invasato e con un masso in mano, con il preciso scopo di spiaccicargli le mani. Era veramente motivato.

Adoro.

 

To Rome with bore

Alcuni film sono brutti, ma così brutti, ma così brutti, che superano la soglia estrema della decenza e cominciano a diventare belli. Dici “Cacchio, ma qua siamo oltre ogni limite del grottesco e del trash! E’ un capolavoro!”. E’ la quantità di bruttezza che cominci ad apprezzare.

Questo è il caso dell’ultimo film di Woody Allen, a cui mai capirò perché facciano produrre/recitare film (ma esiste poi qualcuno a cui piacciano le sue noiosissime commedie?).

Insomma To Rome with love è veramente una cacchiata pazzesca. Ma quando in un film non c’è il minimo senso, il minimo buon gusto… e insomma non sta proprio né in cielo né in terra… beh, allora quando finisce trovi divertente il fatto che sei andato a vederlo. E io ho riso parecchio, del fatto che sono andato a vederlo.

Qui Radio Londra

Giuliano Ferrara l’ho rivisto su RaiUno stasera dopo un bel po’ di tempo. L’argomento non era dei più scottanti (i Beagles liberati dagli attivisti anti-vivisezione) ma mentre seguivo mi sono reso conto di tre cosette:

  • Provo inevitabilmente rispetto per un uomo che ragiona (o sragiona) con la propria testa, che non ha paura di essere impopolare, che mentre lo ascolti senti anche il rumore del suo cervello che sta lavorando, e che è da quel cervello che gli partono i pensieri prima di arrivare alla bocca. Non succede molto spesso in televisione.
  • Sostiene pure delle tesi a dir poco dubbie (vedi la campagna anti-aborto… argomento su cui comunque io non sono mai riuscito a decidere se sono a favore o contro, un po’ come col nucleare) ma non posso certo negare che è sempre interessante ascoltarlo.
  • Probabilmente ci andrei pure a cena insieme (non escludendo che possa finire bruscamente dopo 2 minuti, seguita da un decennio in tribunale a colpi  di querele), come del resto andrei anche a mangiarmi una pizza con quel gran figlio di ******** del Berlusca (che fa porcate inimmaginabili, ma vuoi mettere che spasso a cena? pensa invece che coglioni una cena con Bersani!)