Tornare dalla pausa caffè (in cui ho davvero preso il caffè insieme agli altri, stamattina ho troppo sonno), mettersi le cuffiette alle orecchie e creare una playlist su Youtube intitolata Canzoni Zoccoleggianti. Metterci dentro pezzi raffinati come: Comprami, Pop porno, Alghero di Giuni Russo, Tomorrow di Amanda Lear, Moi Lolita di Alizee. E poi iniziare a lavorare. Che c’è di meglio?
Mi piace pensare che questo Charlie Costello (sosia di Woody Harrelson) sia vero, che questo non sia né uno scherzo né una trovata pubblicitaria. Mi piace pensare che sia stato proprio lui, stamattina, a tappezzare la strada qui sotto al mio ufficio, disperato per il suo ca#^o di cane e con le mani sovraccariche di anelli.
Una delle cose più straordinarie delle agenzie immobiliari è la faccia di bronzo con cui provano a vendere delle fetecchie a prezzi spropositati. Che il mercato immobiliare a Roma sia inavvicinabile non è certo una novità -e ci sarà pure la crisi nel settore da anni, ma col cacchio che abbassano i prezzi-, ma io mi chiedo: come si fa a proporre un appartamento “leggermente seminterrato” (leggasi cantina con finestre dalle quali vedi i piedi della gente che cammina sul marciapiedi) a centinaia di migliaia di euro? Vi prego, ditemi almeno che non ci casca nessuno.
Io Matteo Renzi non l’ho praticamente mai ascoltato su nessun argomento, per cui difficile farmi un’idea se sia veramente qualcuno in gamba. Però qualche giorno fa ero in auto e sono capitato in una trasmissione radio in cui erano ospiti lui e Michelle Hunziker. Sul tema della Hunziker che stava per partire (mi sa che nel frattampo è già partita) con la 800esima edizione di Striscia, Renzi le ha fatto dei saluti e degli incoraggiamenti che ho trovato nauseanti. E non tanto per il modo in cui sono stati fatti, ma proprio perché erano diretti a una che si apprestava a presentare la trasmissione storica-nauseante della tv italiana.
Per cui il feeling che ho per questo “nuovo volto della politica” è piuttosto negativo.
Un video che andava fatto. Come ritrovarsi in un famoso museo, in mezzo a tanti visitatori silenzioni, sobri e acculturati, e sbottare a ridere davanti a un capolavoro.