Catalogna, la crisi politica spiegata

Ho deciso di condividere un po’ di pensieri sulla crisi politica in corso qui in Catalogna, relativa al movimento per l’indipendenza di questa regione, in un video.


Note: la Catalogna non è certo un caso unico, solo in Europa ci sono diversi altri casi di regioni in cui alcuni vorrebbero separarsi dai rispettivi stati: i Paesi Baschi anch’essi dalla Spagna, il Sud Tirolo, il Veneto e la Lombardia dall’Italia, la Scozia dal Regno Unito, le Fiandre e la Vallonia in Belgio… certamente la Catalogna è il caso più esplosivo degli ultimi tempi, proprio per la grande ricchezza di questa regione.

Un esempio di come Mariano Rajoy batte il chiodo della “legalità” è in questa conferenza stampa, mentre un esempio del re Felipe che fa la stessa cosa è in questo suo discorso.

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Tecniche di manipolazione dei media

Molte persone sono convinte di avere delle opinioni proprie: riguardo la politica, l’economia, la cronaca, lo sport, e via dicendo. Ma in realtà spesso le loro opinioni non sono le loro: sono nate, cresciute, e si sono orientate, sotto la guida scaltra di articolisti di giornali, o produttori di notiziari. Le opinioni della gente vengono fatte ricadere dentro un solco già scavato in precedenza.

tecniche-di-manipolazione-mediatica-fronteIn questo articolo ho deciso di raccogliere alcune tecniche di manipolazione che i media usano per influenzare le masse, tra quelle che io riesco a vedere, e tra quelle che più mi impressionano per quanto sono subdole e dannatamente efficaci. Queste tecniche vengono utilizzate dai media più o meno sempre per gli stessi scopi:

  • ricevere attenzione (e quindi soldi tramite pubblicità)
  • portare avanti l’agenda di qualche partito politico o corporazione

Naturalmente le persone che vengono influenzate dai media non ne sono mai coscienti  -loro pensano di avere opinioni “personali” e “libere”- per cui spero che, se sei vittima di una di queste tecniche di manipolazione, questo articolo possa esserti utile ad accorgertene. Iniziamo dunque con un grande classico:

1. Puntare costantemente i riflettori su personaggi che contano poco

tecniche-di-manipolazione-mediatica-personaggi-che-contano-pocoUn pilastro fondamentale della manipolazione mediatica è tenere al centro della scena, costantemente, personaggi che contano poco. Spesso si tratta di personaggi propensi a fare uscite forti, razziste, sessiste, che generano facilmente indignazione nel pubblico. Questi personaggi, della cui impopolarità i media sono perfettamente coscienti, vengono intervistati frequentemente, e le loro sciocchezze vengono immediatamente riprese da tutti i giornali generando dei “flame” tra la gente, cioè discussioni infuocate.

Dal canto loro, questi personaggi che contano poco sono spesso compiaciuti dell’attenzione ricevuta, e non sono essi stessi coscienti di essere pedine di un gioco molto più grande, un gioco il cui scopo vero è tenere dietro le quinte, lontani dai fari e sconosciuti ai più, i volti e i nomi dei personaggi che contano per davvero: banchieri, lobbisti, capi di corporazioni, e questi di certo si vedono molto meno nei notiziari.

Funziona benissimo: la gente concentra tutto il suo odio e i suoi insulti su personaggi irrilevanti, senza accorgersi che la vita pratica che fa tutti i giorni (sveglia – caffè – di corsa fuori casa – traffico – ufficio – spesa…) dipende invece fortissimamente dalle decisioni di ben altri personaggi, che lontani dai riflettori esercitano il potere indisturbati.

Magari, a volte, anche questi altri personaggi hanno pensieri razzisti o sessisti, ma si guardano bene dal dargli voce in televisione: loro sono abbastanza intelligenti da non fare dichiarazioni che ne potrebbero compromettere l’immagine pubblica, e stanno ben attenti a non sovraesporsi. Preferiscono lasciare i burattini al centro della scena.

2. Puntare costantemente i riflettori su luoghi che contano poco

tecniche-di-manipolazione-mediatica-telecamere-parlamentoDavvero pensi che sia il parlamento il luogo in cui si prendono le decisioni importanti? Raramente. Le decisioni importanti ormai si prendono in tutt’altri luoghi: in ville private, sui tavolini dei bar, nei ristoranti. E le prendono appunto quei personaggi sconosciuti alla massa, che discutono di accordi miliardari indisturbati dalle telecamere.

Nel frattempo i media continuano a dare ampia copertura a quello che succede in parlamento: le votazioni, le dichiarazioni dei politici, le bagarre in aula quando l’opposizione si scalda, i battibecchi su questioni marginali, e via dicendo.

Intendiamoci: in teoria avrebbe davvero molto senso tenere puntata l’attenzione sul parlamento… se il parlamento fosse davvero il luogo dove si fanno le leggi. Purtroppo in pratica, e questo vale per molti governi, il parlamento nella sua globalità è una macchina di una inefficienza mostruosa, che produce una legge ogni morte di papa. Non è questione di destra, sinistra, centro o opposizione: è proprio il parlamento intero che è un organo improduttivo.

E nei pochi casi in cui arriva davvero a produrre una legge, il processo spesso è ben poco democratico. Infatti non c’è nessun dialogo tra le parti: ogni politico si alza, prende il microfono, fa le sue dichiarazioni che gli avversari a malapena ascoltano, e si siede. La scena si ripete a parti invertite. Dopodiché si vota seguendo indicazioni arrivate dall’alto, dai capi delle due fazioni, che spesso non sono nemmeno seduti parlamento, o addirittura non ne fanno parte affatto (lobbisti, banchieri, etc).

In maniera analoga al caso precedente quindi, una seconda tecnica di manipolazione mediatica -efficassima- consiste nel puntare costantemente i fari sul parlamento, suggerendo l’idea che è quello il centro dell’azione, lasciando invece che ai tavolini di un bar, a pochi isolati di distanza, qualcun altro stia decidendo le sorti del paese davanti a un caffè.

3. Inondare blog e giornali online di trolls

tecniche-di-manipolazione-mediatica-trolls-internetCasomai non foste familiari con il gergo di internet, nell’ambito dei blog e dei siti di notizie online, un troll è qualcuno che commenta un articolo con degli scopi ben precisi: creare divisioni nella comunità, ridicolizzare l’autore, insinuare dubbi tra i lettori, smorzare gli entusiasmi.

L’elite che detiene il potere ha capito una cosa: è facile manipolare il pubblico attraverso i vecchi media monodirezionali, come la televisione. Con la televisione la propaganda viene propinata agli spettatori, senza che questi possano fare molto più che assorbirla. Ma è molto più difficile tenere sotto controllo internet. Non solo esiste una varietà enorme di siti di opposizione che diffondono contenuti “scomodi”, ma quegli stessi siti di opposizione permettono uno scambio bidirezionale: gli utenti possono commentare gli articoli, discutere tra di loro, mettersi in contatto. E tutto ciò è estremamente pericoloso per chi detiene il potere.

La tecnica più efficace che hanno trovato per manipolare le persone quindi -anche su internet- è quella di inondare questi siti di trolls. Trolls che, non appena viene pubblicato un nuovo articolo dai contenuti potenzialmente “pericolosi”, si mettono all’opera e lo riempiono di commenti carichi di scetticismo, pessimismo, sarcasmo, o in cui semplicemente insultano gli altri utenti reali creando dei flame, così che se non altro distolgono l’attenzione dal tema originale che veniva discusso nell’articolo.

I trolls sono difficili da identificare, soprattutto perché grazie all’anonimato tipico di internet possono apparire con nomi diversi, e sembrare numericamente molti più di quanti sono in realtà. L’efficacia del loro lavoro si gioca sul fatto che molte persone hanno una tendenza naturale a lasciare che la propria opinione si allinei all’opinione collettiva (o almeno che percepiscono come l’opinione collettiva).

Nonostante ciò, con un po’ di esercizio svilupperete abbastanza fiuto da riuscire a smascherarli con agilità, e a quel punto vi accorgerete anche di quali sono i siti che fanno vera opposizione al sistema, perché solitamente sono proprio quelli in cui l’infestazione dei trolls è più grave.

4. Distrarre il pubblico con i diritti

tecniche-di-manipolazione-mediatica-pinkwashing2I media utilizzano diverse strategie per distrarre il pubblico, portando l’attenzione generale via da tematiche importanti e riposizionandola su tematiche minori. Un buon esempio è il grande risalto che danno ai “diritti”, e di questi un caso popolarissimo sono i diritti delle donne e degli omosessuali.

Una parola che spiega estremamente bene questa tecnica è il pinkwashing, cioè il lavaggio del cervello “rosa” che viene effettuato sul pubblico ad opera di governi e corporazioni. I media sono pieni di esempi di pinkwashing: prodotti alimentari che sponsorizzano la ricerca per il cancro al seno, interviste a politici che ripetono come un mantra l’importanza dei matrimoni gay, paesi che promuovono il turismo LGBT e facilitano eventi come il gay pride.

Tutte ottime cause naturalmente… se non fosse che questi governi e corporazioni spesso sono così tanto amichevoli nei confronti delle donne e degli omosessuali più che altro per convenienza (dopotutto è una strategia che costa poco e che dà ottimi risultati in termini di reputazione), ma soprattutto se non fosse che mentre come facciata sono così sensibili ai problemi delle categorie interessante, dietro le quinte adoperano delle pratiche orrende, che vanno dal “poco etico” al “criminale”.

Infatti, da una parte una corporazione alimentare sottolinea l’importanza della prevenzione nella salute delle donne, dall’altra dietro le quinte riempie i propri snack di additivi chimici che danno assuefazione (spesso cancerogeni tra l’altro…) e utilizza modelli di mercato distruttivi per l’ambiente. Da una parte un governo trasmette in televisione frequenti spot pro-gay e in nome dell’uguaglianza, dall’altra dietro le quinte colonizza territori stranieri e pratica la segregazione razziale. E così via.

C’è una forte componente emozionale, quella di donne e omosessuali, che viene sfruttata per manipolare il pubblico. Tra le persone che appartengono a queste categorie, che spesso storicamente sono state svantaggiate, e che più frequentemente sono state vittime di abusi, c’è un forte desiderio di validazione. E chi controlla i media l’ha capito bene: fornisce questa validazione battendo in continuazione il tasto dei loro diritti, per poi poter calpestare i diritti di molte altre categorie senza troppe interferenze.

5. Distrarre il pubblico con problemi insignificanti

test-doggyUna seconda tecnica che i media usano per distrarre il pubblico è discutere problemi insignificanti, e tra questi un caso che mi piace citare spesso è quello dell’abbandono dei cani.

In Italia è un grande classico, che viene riproposto a ogni estate. Stando allo spazio riservato a questo “problema” nei notiziari nazionali, sembrerebbe che ogni anno le autostrade del paese siano percorse su e giù da migliaia di persone crudeli, a caccia di un palo a cui legare il proprio animale. L’idea è ridicola, ma purtroppo funziona molto bene perché sfrutta la componente emozionale di molti appassionati di animali domestici.

Naturalmente, siamo tutti d’accordo che abbandonare un animale domestico è una pratica odiosa, ma dare tanto risalto a questo tema, che numericamente è irrilevante, significa togliere spazio alla possibilità di mostrare problemi veri, ben più impattanti la vita delle persone.

Purtroppo il metodo funziona, e il risultato è tragico e comico allo tesso tempo: mentre il sistema bancario parassitico causa disoccupazione e debiti, mentre in medio oriente migliaia di persone vengono brutalmente torturate e uccise, mentre esiste un’epidemia di problemi legati allo stile di vita, come depressione e intolleranze alimentari… gli spettatori di notiziari e i lettori di giornali si arrabbiano e si commuovono per l’abbandono dei cuccioli.

6. Demonizzare la vera opposizione

tecniche-di-manipolazione-mediatica-demonizzare-vera-opposizioneLe istituzioni che detengono il potere si servono dei media mainstream per neutralizzare i veri oppositori, quelli che denunciano gli abusi e che iniziano a guadagnare abbastanza consenso da rappresentare una seria minaccia, usando una strategia semplice ma certamente efficace: dargli poco spazio, e quando gli si dà spazio, buttargli fango addosso.

Poco importa che un politico, attivista, giornalista, filosofo, abbia un passato irreprensibile. Se viene identificato dal sistema come persona scomoda, ci sono mille modi diversi di dipingerlo nei media facendolo apparire come estremista, disonesto, immorale, pazzo.

Basta riprendere un lungo discorso tenuto dall’oppositore, magari della durata di ore, e da quel discorso estrarre una singola frase che può essere equivocata, per poi sbatterla su tutti i giornali e discuterla in tutti i notiziari. E in termini semplicemente di immagini, l’oppositore può partecipare a un evento pubblico e parlare quasi sempre con espressione rilassata, ma dalle registrazioni di quell’intervento i media possono comunque estrarre un singolo fotogramma in cui l’oppositore ha fatto una smorfia, o un’espressione corrucciata, e piazzarla in prima pagina con un titolo insinuante.

Naturalmente, se il personaggio in questione non ha un passato irreprensibile diventa tutto più facile. Non mi stupirei affatto di scoprire che alcuni governi, o vari gruppi di potere, abbiano messo su degli interi uffici dediti a cercare errori fiscali degli oppositori, a tentare di intercettarli telefonicamente, e in generale a scavare a caccia delle loro magagne. Se hanno fatto il minimo errore, quasi sicuramente prima o poi verrà fuori e verrà sbandierato nei media.

7. Dare spazio alla finta opposizione

tecniche-di-manipolazione-mediatica-finta-opposizioneChi controlla i media sa bene che di opposizione c’è bisogno, almeno una.

Molte persone “nella massa” spesso non riescono a vedere le cause principali di molti dei loro problemi (es. la natura parassitica del sistema bancario, le corporazioni che incoraggiano il consumismo, il governo che lavora per sé stesso e le lobbies anziché per i cittadini), ma questo non toglie che riescano a sentire il dolore conseguente a queste cause: la frustrazione dovuta alla mancanza di tempo libero, la noia/stress dovuti a lavori insignificanti, l’infelicità dovuta a troppi oggetti e a troppe poche relazioni umane.

L’elite che detiene il potere capisce bene che questo sentimento negativo ha bisogno di una valvola di sfogo, altrimenti ci sarebbe davvero una rivoluzione che cambierebbe il sistema. E allora gliela fornisce, mettendo però in piedi un’opposizione fasulla.

Il che non richiede certo un gran lavoro: esistono molti personaggi che spontaneamente calzano bene il ruolo dei finti oppositori, basta tenerli frequentemente sotto gli obiettivi delle telecamere. Politici che nelle interviste si dichiarano contrari all’operato del governo (e poi dietro le quinte ci fanno accordi) o politici che davvero sono contrari all’operato del governo, ma hanno delle personalità e idee talmente bizzarre che quasi riescono a far riconsiderare i partiti principali di governo come “il male minore”.

8. Dare nomi positivi alle schifezze

tecniche-di-manipolazione-mediatica-giochi-linguisticiUn’altra classica tecnica di manipolazione, usata tantissimo nei media, è tutta basata sul linguaggio: si utilizzano nomi a cui istintivamente la gente associa una connotazione “positiva” per chiamare dalle gran schifezze fatte dalle corporazioni e dal governo.

Un semplice esempio, di cui ci si può accorgere più facilmente, sono gli spot commerciali in televisione (nota, per capire se un prodotto/servizio è spazzatura potete applicare questo criterio semplice ma praticamente infallibile: se lo pubblicizzano in televisione allora è spazzatura). Esiste una varietà enorme di snack pieni di coloranti, conservanti, e rifiuti tossici vari, i cui nomi contengono le parole special, happy, diet, light, natural.

Però ci sono altri esempi di manipolazione di più alto livello, tra cui molte manovre fatte dal governo, che non sono altrettanto evidenti per il pubblico. Azioni di guerra in paesi stranieri e occupazione militare diventano missioni di pace. Aumenti delle tasse vengono inclusi in piani per la ripresa o decreti sblocca-Italia. L’istituto per il monitoraggio fiscale viene chiamato equitàlia. E soprattutto c’è lei, la parola insensata che intasa i notiziari e viene ripetuta ovunque nei media come fosse un mantra: la crescita.

Leader politici e di corporazioni continuano ripetere ovunque l’importanza di avere crescita economica, e il pubblico spesso non si accorge di cosa davvero si nasconde dietro questo messaggio, proprio perché spesso alla parola crescita si associa qualcosa di buono.

La realtà è che perseguire la crescita infinita -dell’economia, della produzione, della popolazione- su un pianeta con risorse finite è insensato e pericoloso. Sarebbe più sensato, secondo me, parlare di sviluppo, ma questa parola nei media non si sente quasi mai. Il motivo per cui i leader della politica e delle corporazioni insistono invece con la crescita economica è che la crescita genera tasse, e le tasse pagano appunto lo stipendio ai politici stessi (che poi ridistribuiscono a cascata i soldi alle corporazioni “amiche”), e gli permettono di fare quello che vogliono fare.


Lascia che le tue opinioni siano davvero le tue

Si possono discutere parecchie altre tecniche, ma queste che ho appena descritto in questo breve elenco sono sicuramente tra quelle che io “sento” di più, e contro cui considero più utile tenere alta la soglia dell’attenzione.

A me sembra di scorgere gli effetti della manipolazione mediatica in molte persone, in cui appunto noto l’abitudine a parlare rigurgitando opinioni altrui, piuttosto che dando voce all’opinione propria.

manipolazione-mediatica-rigurgitare-opinioni-altruiIl metodo migliore per non cascarci, e per non lasciar cadere la propria opinione nel solco pre-confezionato e pre-scavato dai media è applicare il pensiero critico. Non credere a una storia o una notizia semplicemente perché ci credono tutti, o perché la fonte è una autorità. Rendersi conto che molti media sono perennemente a caccia di attenzione (“attention whores“), e che di conseguenza pubblicano intenzionalmente molte notizie che suscitano reazioni forti -rabbia, indignazione, eccitazione- proprio con l’obiettivo di catturare il pubblico.

E naturalmente chiedersi sempre, ogni volta che si ascolta un notiziario o si legge un giornale, se l’intenzione di chi sta diffondendo quella notizia è davvero mostrare dei fatti inalterati per informare il pubblico… o se invece l’intenzione è manipolarlo, per motivi di comodo.


Note:

Relativi: Che cos’è il “sistema”?, Come liberarti dal sistema

Cose importanti che ho imparato

Queste sono alcune delle cose più importanti che (penso) di aver imparato, o che sono nel processo di imparare, in questi ultimi anni della mia vita.

Spiritualità

● L’enorme potere della parola grazie.

● Il concetto di coscienza. Che ci sono diversi livelli di coscienza a cui la gente vive. Che anche la musica, i film, l’arte, gli oggetti hanno il loro livello di coscienza.

● Non è la coscienza ad essere creata dalla materia, ma esattamente l’opposto: la materia è creata dalla coscienza.

● L’ateismo ha un punto di vista fisso, piuttosto sterile. Dopo essersi diplomati dall’ insensatezza religiosa, è possibile, e necessario, diplomarsi ulteriormente dall’ateismo per continuare a progredire nel percorso dell’ evoluzione spirituale.

● Lo scetticismo cronico è un’ attitudine molto controproducente. Prima ero uno scettico cronico, che non credeva “in niente”. In questi giorni preferisco tenere gli scettici cronici a distanza.

● Ho imparato alcune grandiose lezioni dai libri di Eckhart Tolle, in particolare queste tre:

  • cosa significa essere presente, l’idea di essere qui e adesso. E ho realizzato che solo una frazione dei pensieri che fluiscono nella mia mente è utile. Il resto sono un rumore che mi distrae, inutile e ripetitivo.
  • che cos’è l’ego. Ho realizzato di avere un ego, e uno terribilmente difficile da domare.
  • il meccanismo del dramma che guida molte relazioni umane. Gran parte delle persone tendono a creare drammi non necessari e evitabili, per alimentare una piccola “bestia” che hanno dentro, una bestia che si nutre di emozioni negative.

Di questi tre concetti, penso di capire bene la teoria dietro i primi due, ma faccio ancora schifo nel trasformare questa teoria in pratica. Ci sono ancora più pensieri inosservati e più finzione in me di quanto mi piacerebbe avere. Con il dramma, invece, penso di andare bene sia in teoria che in pratica. Non sono mai stato una gran drama queen.

● La regola migliore da applicare con le persone che provano a incominciare un dramma è: non partecipare. Lasciarli gridare, gesticolare, piangere, restando assolutamente calmi, composti, in silenzio, replicando solo cose come “si, hai ragione”, finché si spengono.

● La vita è sul trovare il punto di equilibrio a metà tra due tipi di consapevolezza:

  • che noi, esseri umani, abbiamo un potere enorme e un grande controllo sulle nostre vite, e che siamo capaci di realizzare cose meravigliose, gigantesche, sensazionali.
  • che ci sono cose nelle nostre vite che non controlliamo affatto, e quelle cose potrebbero distruggere tutto quello che abbiamo costruito, in ogni momento.

Il trucco è riconoscere che sono entrambe vere, ma poi decidere di avere fede, e lavorare duramente per realizzare le cose meravigliose.

● Guarire non corrisponde a sentirsi rilassati e comfortevoli tutto il tempo. Guarire, di solito, significa dolore e sforzi.

● La legge di attrazione ha moltissimo senso, però sembra che molta gente non afferri la parte attrazione in essa. Dopo aver creduto che qualcosa succederà, è necessario lavorare -spesso duramente- per farla succedere.

● Ogni persona può essere un eroe. Anche se molte persone oggi considerano il coraggio come un tratto riservato ai personaggi dei film soltanto, chiunque può coltivare il coraggio e applicarlo alla vita vera, questa vita.

● La vita prova a “parlarci” costantemente, e prova a insegnarci lezioni tutto il tempo. Le persone che incontriamo, gli eventi che ci succedono intorno, spesso hanno dei messaggi per noi. Dobbiamo rimanere ricettivi, con un’antenna, per captare il messaggio.

● I sogni meritano molta più attentione di quanta ne ricevono comunemente: i sogni “normali” che abbiamo durante il sonno, i sogni lucidi in cui possiamo manipolare l’ambiente -sono davvero una figata-, e anche i sogni a occhi aperti. È vero, come ho letto da qualche parte, che i sogni non sono fatti per farci dormire, ma per farci svegliare.

● Gesù Cristo, probabilmente, non è mai esistito come figura storica. È un carattere fittizio che fu inventato dagli antichi Romani, come strumento di propaganda per dominare gli Ebrei del tempo. Ho sentito questa teoria nel documentario “Caesar’s Messiah”, e la considero non solo molto credibile, ma anche una rivelazione super sensazionale!

Amore

● L’amore è molto più grande del solo amore romantico, il tipo di amore nella relazione di coppia che viene dipinto estesamente nei film e nei libri. Quello è solo una parte, ma c’è anche l’amore per gli amici, la famiglia, gli sconosciuti, gli animali, le piante, l’arte, il lavoro, la vita.

● La gelosia non ha senso. Di fatto è una conseguenza di confondere erroneamente l’amore di coppia con l’amore vero.

● Se c’è un significato nella vita, è l’amore. Alla fine della storia, quello che conta davvero è l’amore che abbiamo dato, e l’amore che abbiamo ricevuto.

Me stesso

● La sfida più importante e difficile nella mia vita è imparare a gestire le mie emozioni. Sono consapevole che se voglio riuscire a raggiungere i miei più grandi traguardi, questa è un’abilità necessaria da padroneggiare. Non ho altre vie.

● Non farò progressi significativi nella vita imparando un sacco di nuove nozioni. Li farò, invece, imparando alcune nozioni specifiche, e coltivando virtù come il coraggio, l’onestà e la disciplina.

● Praticare l’introspezione, per scoprire cosa c’è dentro me stesso, è molto difficile e doloroso. È anche l’avventura più entusiasmante. Ed è anche piuttosto strano: ricerco, studio, faccio sforzi, tutto questo senza nemmeno sapere che cos’è quello che sto cercando. Ma ho un forte istinto che devo continuare a scavare.

● Gli stimoli con cui nutro me stesso (film, libri, musica) impattano direttamente il modo in cui penso, e il modo in cui mi sento. Per quanto possa sembrare ovvio adesso, non ero consapevole di questa connessione alcuni anni fa. In questi giorni, evito coscientemente di guardare film horror, o leggere libri riguardo assassini e psicopatici, per esempio. Preferisco dare in pasto alla mia mente argomenti felici.

● Ci sono così tante cose che non so. Ma più cose nuove scopro, più cresce dentro di me il senso che ce ne sono altre da scoprire…

Persone

● Avere pensieri originali è estremamente raro. Gran parte dei pensieri che circolano nella mente della gente sono pensieri di qualcun altro.

● Molte persone, quando parlano, semplicemente rigurgitano cose che gli sono state insegnate da bambini. Lo fanno a ripetizione, tutta la vita, senza mai applicare un po’ di pensiero critico per decidere se quegli insegnamenti avessero senso o meno.

● Semplicemente perché qualcuno parla più forte, o ha un microfono in mano, non significa che meriti più attenzione.

● C’è una differenza enorme tra cultura e saggezza. Molte delle persone che conosco sono piuttosto colte, ma pochissime sono sagge.

● Il mondo è pieno di corruzione, odio, disonestà, eppure nel mezzo di questo casino ci sono alcune persone con un’anima incredibilmente bella. Sono così preziose che danno un senso alla missione di ricercarle.

● È una grande abilità essere capaci di parlare, e agire, senza farsi guidare delle emozioni. Ed è importante riconoscere quando le altre persone, specialmente quelle vicine, come i familiari e gli amici, danno suggerimenti dettati dalle loro paure e insicurezze, in modo da scartarli.

● Molte persone non cambiano mai. Per quanto vengono esposte a informazioni chiare, utili, che potrebbero usare per risolvere i loro problemi, esse ignoreranno quelle informazioni e continueranno a sbattere la testa con gli stessi problemi, anno dopo anno, per tutta la loro vita. È meglio non perdere tempo insistendo ad aiutarle, ma focalizzarsi invece su quelli che sono pronti ad accettare soluzioni.

● Il modo migliore per rapportarsi con le persone depresse è starne lontano. La felicità è una scelta, e molte persone depresse semplicemente scelgono di essere infelici.

● Ci sono cose che le masse fanno, ma poco importa quante persone le facciano: non hanno comunque nessun senso, per cui non c’è nessun bisogno di unirsi al coro. Due grandi esempi in questa categoria sono:

  • rivolgersi alla politica per avere risolti i problemi della società.
  • lavorare in posti di lavoro in cui si scambia il tempo con il denaro.

Denaro

● Il denaro è un argomento eccitante, e non noioso come pensavo prima. Il denaro è utile per capire le emozioni della gente, soprattutto la paura.

● Il denaro è sostanzialmente solo un costrutto mentale.

● Il denaro favorisce quelli che lo producono e controllano (banche e governi) e schiavizza quelli che lo usano (i cittadini).

● Avere un lavoro regolare non è l’unico modo onesto di guadagnare denaro, i sistemi di reddito passivo sono un’altra opzione, e molto più intelligente sotto molti punti di vista.

● Economia e finanza sono due cose molto differenti. L’economia è più riguardo le persone, come si comportano nel mercato per andare incontro ai loro desideri. È un argomento molto più concreto, utile da studiare. La finanza invece è sui soldi di carta, banche, grafici, titoli: tutte queste cose fanno parte di un circo che non aggiunge essenzialmente alcun valore alla vita delle persone.

● Fare il passaggio da impiegato a imprenditore richiede un grande cambio di mentalità. Un imprenditore ha bisogno di abilità molto differenti: per esempio è necessario capire di più la psicologia delle persone.

● Capire la legge della domanda e dell’offerta è super utile, e non solo per un imprenditore che manda avanti un’attività, ma per chiunque, perché si applica a molte situazione di vita quotidiana.

● Non puoi fare la cosa giusta, se sei nel posto sbagliato. Per esempio, anche se lavori duramente, diligentemente e efficientemente, ma stai fornendo il tuo lavoro a istituzioni che producono zero (o sottraggono) valore alla società -come corporazioni bancarie o produttori di sigarette- stai solo illudendo te stesso che stai “facendo un buon lavoro”.

● Penso di capire il denaro bene abbastanza, adesso, da essere capace di diventare molto ricco se lo desidero, in maniera onesta, e senza nemmeno lavorare troppo. Però, non ho ancora deciso se questo è quello che voglio. Molto denaro mi permetterebbe di sviluppare alcuni bei progetti in grande scala (come costruire ospedali, scuole, media educativi), ma dall’altra parte, attrarrebbe inevitabilmente l’attenzione del governo. E non sono sicuro di voler spendere il mio tempo avendo a che fare con una simile struttura gigante e predatoria. Devo riflettere ulteriormente su questo.

● Una delle cose più pazze del mondo moderno è che molte persone passano una vita intera a lavorare per denaro, senza nemmeno capire per cosa stanno lavorando. Non si prendono mai un po’ di tempo per capire come il denaro viene prodotto, da chi, come funziona.

● Poche cose ti metteranno in una posizione inusuale come diventare libero finanziariamente. Mentre tutti parlano, agiscono e si muovono guidati dal desiderio di fare soldi, tu sei parte di una piccolissima minoranza che si focalizza su altri argomenti.

Salute

● Avere una dieta salutare essenzialmente richiede due cose:

  • sviluppare una conoscenza riguardo la nutrizione (in particolare capire il concetto di densità di nutrienti dei cibi).
  • disciplina.

● I prodotti basati sulla farina raffinata (come pasta e pane) sono quasi altrettanto poco salutari quanto lo zucchero bianco. Non ha senso, come facevo fino a qualche anno fa, evitare lo zucchero come un fondamentalista ma poi abbuffarmi di pasta e pane ogni giorno.

● Se c’è un cibo che devo stare sempre attento a non mangiare, è il cibo bruciato. Le croste nere sotto la pizza, sul pane tostato, sulla carne grigliata sono carichi di una quantità disastrosa di tossine.

● Gran parte del miele venduto nei negozi è altrettanto non salutare quanto lo zucchero bianco, perché è pastorizzato, scaldato a alta temperatura, questo gli da quella consistenza trasparente e fluida come di uno sciroppo. Il miele grezzo è quello da scegliere.

● I latticini con percentuali ridotte di grassi, o completamente scremati, sono in realtà meno salutari delle loro controparti intere. Il grasso nel latte, nello yogurt e nel formaggio è utile per digerire la vitamine lipo-solubili. Quindi è meglio mangiare questi cibi in versione intera.

● La dieta impatta la salute complessiva, e anche la figura, più di quanto faccia l’esercizio fisico.

● L’esercizio è utile, ma farne troppo può stressare i corpo e “consumarlo”. Avevo l’abitudine di andare in palestra 3/4 volte a settimana, in questi giorni preferisco andare un paio di volte e prestare più attenzione al modo in cui mangio, invece.

● Nonostante sia super popolare, fare jogging non è poi così salutare. Quando una persona corre, i tessuti e gli organi del corpo sballonzolano su e giù, su e giù, su e giù, e questo è piuttosto stressante -e invecchiante- per l’organismo. È molto più salutare a lungo termine preferire attività come il sollevamento pesi moderato, lo yoga, la ginnastica.


Note: Mi aspetto che queste comprensioni resteranno valide per molti anni a venire, quindi ho scritto questo post come un promemoria per me stesso, con alcune indicazioni utili da seguire in futuro. Sarà anche interessante vedere se cambierò opinione su alcune di esse, e se avrò voglia di aggiungerne altre.

Che cos’è il “sistema”?

Il sistema è essenzialmente fatto da tre parti. È importante che le identifichi, prima che tu possa liberarti dalla loro azione combinata.

ministri-governo1. il GOVERNO. Molti di noi crescono in una società in cui il governo è considerato qualcosa di necessario, utile, che merita molta attenzione. Si assume comunemente che i politici nel governo abbiano il ruolo più importante nella società, perché sono visti come “quelli” che sono responsabili di produrre cambiamenti positivi, e di creare condizioni di vita migliori per i cittadini. Io penso che queste aspettative siano fortemente ingiustificate.

Si, i politici impattano molte cose con le loro decisioni, ma la natura del loro ruolo viene comunemente fraintesa, e l’ importanza del loro ruolo viene eccessivamente enfatizzata.

I politici sono dei semplici spostatori di risorse. Tutto quello che fanno è raccogliere denaro pubblico attraverso le tasse e, dopo averne trattenuta una frazione per pagare i loro comodi stipendi, ridistribuiscono quel denaro ai vari settori, usando certi criteri (per esempio danno 20% a esercito, 15% educazione, 16% salute, 17% turismo…). Questo è il loro lavoro, spiegato semplicemente. Analogamente a router internet che instradano dati a vari computer, i politici instradano denaro pubblico a vari settori.

Così la domanda importante è: che criteri usano per assegnare il denaro? Come decidono quale settore merita di più, e quale settore merita di meno?

Se hanno buone intenzioni (lavorano provando a servire i cittadini), assegnano il denaro in accordo con quel che pensano essere il meglio per i cittadini. Ma anche in questo caso, la loro percezione di quello di cui i cittadini hanno bisogno è usualmente distorta. Molti politici passano tantissime ore in palazzi pomposi, si immergono tra le carte, si perdono nella burocrazia. Più tempo spendono nel macchinario del governo, più diventano distanti dai cittadini. E non solo si perdono nella burocrazia, si perdono anche in ideologie (“noi siamo di sinistra e voi siete di destra”), e si perdono nell’ ego (“noi abbiamo ragione e voi avete torto”), come risultato la loro azione diventa altamente inefficace.

Poi ci sono quelli che non hanno buone intenzioni, e questo non è un caso raro. Molti politici entrano nel governo pagati dai cittadini per servire i cittadini, ma finiscono a lavorare per servire sé stessi, invece. Così il criterio che adottano per instradare il denaro pubblico è ottenere quanti più vantaggi personali possibile. Danno di più alle istituzioni che lavorano danneggiando i cittadini (per esempio finanziando lotterie, produttori di sigarette, corporazioni alimentari che usano additivi chimici dannosi), sottraendo risorse alle istituzioni che lavorano per i cittadini (come ospedali e scuole). In questo modo ottengono “favori”, solitamente denaro e potere, dalle istituzioni che lavorano danneggiando i cittadini.

In entrambi i casi considera che il governo funziona secondo il principio della coscienza di gruppo: ci sarà sempre un numero delle sue decisioni che andranno contro i tuoi interessi. Come conseguenza, spostare molta sovranità da te stesso al governo, sperando che renderà le cose giuste per te, è una strategia perdente.

distorsioni-media2. i MEDIA. Molti dei media principali lavorano in simbiosi estremamente profonda con il governo. Infatti, la ragione per cui molti di noi tendono a considerare il governo così importante e utile è che, sin da quando eravamo bambini, abbiamo guardato i suoi politici nei notiziari, costantemente.

Pensaci: quando accendi la tv, quali notizie vengono date per prime? Solitamente è qualcosa riguardo al governo. Il presidente ha detto questo. Il primo ministro ha detto quello. L’opposizione ha detto quell’altra cosa. Dibattito su una nuova legge. Veniamo costantemente informati su quello che sta facendo il governo, e questo implicitamente crea dentro di noi la mentalità “sapere quello che il governo sta facendo è importante”.

I media principali mettono insistentemente il governo sotto i riflettori, e spesso usando una luce molto benevola: le ineguadezze del governo vengono trascurate, i suoi scarsi risultati amplificati. Perché? Perché si scambiano favori, sicuro. I media che ritagliano le notizie in una maniera utile al governo ottengono fondi, posti di lavoro, leggi favorevoli (tutto finanziato dai cittadini con le loro tasse). In ritorno il governo può continuare la sua azione, dato che i suoi politici continuano ad apparire in giacca e cravatta nei notiziari ogni giorno.

Anche negli altri settori, gli eventi presentati dai media sono raramente dipinti obiettivamente per informare gli spettatori, ma sono manipolati per produrre una reazione desiderata invece, per portare avanti un’agenda. Gran parte delle persone guardano i notiziari in tv e diventano conseguentemente indignati, spaventati, scoraggiati, senza nemmeno realizzare che quella è esattamente la risposta emozionale che voleva la persona che ha confezionato le notizie.

Il processo di selezionare quali eventi mostrare e quali eventi non mostrare è cruciale. Perché guerre che producono centinaia di morti vengono mostrate e dibattute per mesi, mentre altre che ne producono molte migliaia vengono ignorate? Perché studi che provano la sicurezza di un additivo chimico alimentare vengono mostrati, mentre altri che ne espongono i rischi per la salute vengono ignorati? Solitamente è perché qualche lobby fa più soldi con le prime opzioni.

Si può obiettare che fatti puri, obiettivi, non esistono, e che chiunque dovesse assemblare i notiziari dovrebbe fare una selezione, aggiungendo inevitabilmente la sua faziosità personale e portando avanti la sua propria agenda. Sono d’accordo con questo, ma allora penso che sia molto importante provare a capire qual’è l’agenda in ciascun caso. Quando leggi un articolo o guardi il notiziario, leggendo tra le righe vedi l’intenzione di informare gli spettatori o di manipolarli? E in entrambi i casi, perché? Ti incoraggio ad esercitare il tuo senso critico per rispondere a queste domande.

Una nota finale importante: è un falso mito che sia importante controllare le notizie regolarmente per “restare aggiornati”. A dir la verità io considero controllare le notizie regolarmente come un’abitudine molto controproducente. La ragione è che gran parte delle notizie dei media principali riguardano eventi che non fanno altro che spaventarti, problemi rispetto cui non puoi fare nulla, o cose che non hanno niente a che fare con te. Nel migliore dei casi sono una fonte di distrazione, nel peggiore dei casi ti renderanno seriamente depresso.

corporazioni-bancarie3. le CORPORAZIONI. Queste sono grandi compagnie che lavorano per profitti, usualmente con uffici/negozi in molti paesi diversi attorno al globo.

Le corporazioni esistono in quasi tutti i settori, dalle banche al cibo, giocattoli, vestiario, arredamento, elettronica, automobili, tabacco. Con un enorme fuoco sul fare soldi e il potere derivato dalle loro gigantesche dimensioni, molte di queste corporazioni hanno sviluppato un comportamento predatorio e hanno smesso di vedere le persone come persone, ma come “consumatori”. Spingono un modello di sviluppo non sostenibile che alla fine è destinto a esplodere.

Le corporazioni sono profondamente interconnesse con le altre due parti del sistema: i loro dirigenti hanno incontri frequenti con i capi dei governi, e comprano abbondante spazio nei media per pubblicizzare i loro prodotti.

È importante notare che gran parte dei cittadini di una nazione non realizzano che dietro le decisioni del loro governo c’è frequentemente una corporazione. Vedono solo il governo stesso, che è la parte più visibile del sistema, senza considerare che i suoi politici sono spesso forzati ad aver a che fare con corporazioni per tutte le decisioni più grandi. Forzati, certo, quando non sono essi stessi uomini piazzati lì dalle corporazioni.

Ci sono corporazioni abbastanza potenti da controllare i governi delle nazioni? Di sicuro: la banche. Le banche sono il tipo di corporazione più potente senza alcun dubbio, e hanno costruito un sistema finanziario complesso che è molto difficile da capire per il cittadino medio, e che dà loro vantaggi competitivi enormi nel mercato. Questo senza fornire alcun valore utile in cambio.

Naturalmente non tutte le corporazioni sono così potenti, e non tutte loro vendono prodotti di valore così falso come i soldi di carta. Nonostante ciò, vendere cose di dubbio valore con l’appoggio dei governi e usando trucchi di marketing nei media è un tratto comune a molte corporazioni del mondo moderno.

L’appoggio dei governi spiega perché succedono cose pazzesche sotto un modello di globalizzazione. Per esempio nel mio paese, Italia (attualmente il maggior produttore mondiale di kiwi), trovo spesso nei supermercati kiwi provenienti dalla Nuova Zelanda. C’è chiaramente qualcuno che ha deciso che è più conveniente -per loro- trasportare kiwi dall’altro lato del pianeta piuttosto che dall’agricoltore vicino.

E riguardo i trucchi di marketing, devi solo accendere la tv per vedere la pletora di pubblicità relative a snack pieni di zucchero raffinato e “esaltatori” di sapore, vestiti e scarpe che ci rendono “belli”, prestiti che ci permettono di diventare proprietari di case e automobili che sono degli status symbol, ultime versioni di gadget elettronici che rendono i nostri precedenti obsoleti, e così via.

Io credo che questo modello consumistico, spinto dalle corporazioni, non durerà. Ma anche finché dura, crea molti problemi perché diffonde l’illusione che diventiamo felici aggiungendo oggetti alle nostre vite. Invece, è vero esattamente l’opposto: “le cose migliori nella vita non sono cose“.


Note: il modello non sostenibile di sviluppo spinto dalle corporazioni è spiegato molto bene nel documentario “La storia delle cose“.

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