La mia palestra è piena di squinziette in età da liceo. Si affollano soprattutto la sera, quando vado io. Ammetto che sono uno spettacolo, è veramente difficile non fissarle: si muovono a gruppi, ciarlano, si controllano continuamente allo specchio, vengono tutte truccate e pettinate, si lisciano l’un l’altra complimentandosi per i vestiti (ovviamente si presentano con tutte magliettine fiche, adatte a tutto tranne che a fare ginnastica). E poi sono veramente belle e spensierate. Che gran periodo l’adolescenza.

Comunque, stasera ero a fare l’ellittica (quella specie di vogatore per piedi e mani contemporaneamente) e a un certo punto è venuta a fare il vogatore affianco la squinzietta-regina. Non solo è la più bella nel gruppo di squinziette, è la femmina più bella della palestra, e lo sa. Dai ragazzetti coetanei ai palestrati più adulti, se la mangiano tutti con gli occhi. Ma è anche veramente una ragazzina, avrà 15 o 16 anni. Insomma a una certa prende il telefono, e io non potevo non ascoltare. Il seguito è da leggere con la voce più bimbominkia possibile:

Squinzietta-regina: Amò? Oh? Amò me senti?

Io (penso): Ah, è fidanzata.

Squinzietta-regina: Aò avete finito? Andò state?

Non è al telefono col fidanzatino, ma con le squinziette-suddite.

Squinzietta-regina: Oh ma ce l’avete le CIOSPE? Ah bello allora andamo fuori che fumamo un po’ dai! Si tanto io ho finito qua. Bella amò! Ahahahah! Si amò! Ti voglio bene anch’io cucciola! Arrivo arrivo!

Devo dire che ero piuttosto curioso di questo blog/giornale, sapevo che negli USA aveva avuto un’ascesa e un successo molto veloci. Tra l’altro prima che arrivasse sentivo un po’ la mancanza di internet-giornali tra i miei preferiti, visto che Repubblica l’avevo già bannato da un pezzo (troppa pubblicità e troppe cacchiate), e mi rimaneva il solo il Fatto Quotidiano che spulciavo di tanto in tanto (seppure un po’ troppa politica).

Ebbene, dopo avergli dato un mesetto di vita tra i preferiti l’ho appena rimosso questa mattina. Stesso gruppo editoriale di Repubblica e si vede: pubblicità invasiva, molesta, fastidiosa. E un po’ troppi articoli che cavalcano gli incoscienti umori popolari anti-Monti, anti-Fornero, pro-laureati in lettere che lavorano nel call center e via dicendo. Direi che il test l’ha fallito, ne posso fare tranquillamente a meno.

Michelle Hunziker, Rossella Brescia e Cristina Chiabotto abbartengono tutte e tre alle stessa categoria: quella delle showgirl convinte che sono simpatiche ridendo tanto. Una convinzione errata, ovviamente.