Incredibilmente verosimile

A lavora da qualche anno nella corporazione B, compagnia molto nota in Italia e nel mondo.

Io e il mio amico Fabio conosciamo molto bene A, e qualche giorno fa parlavamo della sua situazione lavorativa tra grasse risate.

A si considera un ragazzo intelligente, molto preparato e capace. E’ per questo che assiste agli eventi che succedono nella sua azienda con un misto di rassegnazione e ilarità. A ha realizzato, ormai da parecchio tempo, che la linea manageriale della sua azienda prende tutte le decisioni sbagliate possibili (Dilbert-style), e in tempi di crisi cerca di dirigere il personale usando la linea “continuate a mischiare le carte e fate finta di fare qualcosa di importante, e speriamo che i clienti continuino a firmarci i contratti”.

A ha capito anche che la linea manageriale di B non ha la più minima percezione dei contributi individuali degli impiegati che operano dai clienti: i cazzoni tutte chiacchiere e cravatte continuano a ricevere riconoscimenti e vengono scelti come nuovi manager (del resto chi si somiglia si piglia, ma questi personaggi sono esattamente quelli che stanno facendo andare i conti di B in rosso), i giovani intelligenti, stra-laureati e disposti a lavorare sodo non vengono assolutamente premiati o incentivati. Stagisti vengono presi a prezzi indecenti, munti con contratti di tirocinio / tempo determinato, e poi ringraziati e mandati via. I giovani fortunati come A, che almeno ha un contratto stabile, vengono assegnati a compiti completamente ridicoli e demotivanti.

Come molte grandi aziende, B opera un processo di valutazione dell’operato annuale dei dipendenti, e i manager danno un voto numerico a ciascuno. In base al voto poi c’è un premio in denaro. Dopo essersi impegnato abbastanza duramente nei primi anni col lavoro in B, A ha capito che questi voti vengono dati completamente a casaccio. E ne ha avuto la prova certa dopo la valutazione degli scorsi due anni. Due anni fa si era impegnato molto, si era speso per risolvere un bel po’ di casini lavorando duramente, e aveva preso un voto di semplice sufficienza. Lo scorso anno, ormai completamente scazzato, demotivato, e avendo passato l’anno a raccontare cacchiate coi colleghi e a curarsi gli affaracci suoi in ufficio, ha preso esattamente lo stesso voto.

A ha capito che i manager di B non sanno neanche lontanamente cosa succede sui progetti aziendali. Che tu lavori o non lavori, la loro idea sul tuo operato sembra essere del tutto casuale. Potresti tranquillamente essere oscenamente improduttivo e comunque ritrovarti elogiato, promosso, elevato a posizioni dirigenziali. Il che in effetti spiegherebbe come molti personaggi abbiano potuto fare carriera in B.

Col mio amico Fabio (col quale si è già riso parecchio in passato dell’ambiente di globale scazzo, inefficienza e non-professionalità dei dipendenti B) si proponeva un’altra interessante teoria: i capi in realtà sanno.

Loro sanno esattamente che non stai facendo una beneamata sega e che il tuo lavoro è osceno. Eppure, non fare una beneamata sega e lavorare in modo osceno è comunque una performance molto superiore alla media del dipendente medio B, di un’incompetenza enorme e irraggiungibile.

Ecco perché dicevamo che A dopotutto, continuando a farsi gli affaracci suoi in ufficio, potrebbe un giorno o l’altro essere sorpreso da questo messaggio nella sua casella email (scritto da Fabio e che mi ha fatto piegare in due). E’ ilare proprio perché terribilmente verosimile.

Oggetto: Congratulazioni a A

Testo:

Come annualmente avviene, abbiamo valutato le performance di ciascun dipendente.

Solitamente le conclusioni rimangono riservate, tranne in casi del tutto eccezionali come quello di A. Tutti noi siamo rimasti semplicemente stravolti nel valutare il comportamento di questo dipendente. Il suo approccio al lavoro orribilmente demotivato e confusionario fa si’ che le sue performance siano semplicemente ridicole.

E’ privo anche dei piu’ elementari skills che dovrebbero essere richiesti anche ad un mediocre laureando fuori corso, il che lo porta a fallire sistematicamente gli obiettivi assegnatigli, rendendosi responsabile in piu’ occasioni di fallimenti colossali dell’intera unita’. Ha avuto un impatto disastrosamente demotivante anche sui suoi colleghi, facendo commenti denigratori nei confronti dell’azienda, spesso addirittura beandosi delle difficolta’ generali, dichiarando in pubblico di vedere B come un nemico da abbattere.

Trascorre le giornate impegnato in attivita’ personali, trascurando deliberatamente l’attivita lavorativa, anche qualora vi siano scadenze ravvicinate che richiedrebbero un pieno impegno, e incitando con successo i suoi stessi colleghi a rivolgere l’impegno verso tutto cio’ che non sia connesso con l’attivita’ lavorativa in B.

In definitiva, con il suo comportamento inaccettabile, eticamente agghiacciante nonche’ probabilmente penalmente perseguibile, A rappresenta la negazione vivente di tutti i valori su cui B si fonda.

Alla luce di cio’ e’ apparso chiaro come la sua figura spicchi notevolmente all’interno dell’azienda. In termini di produttivita’, motivazione e capacita’ organizzative, il suo contributo e’ incredibilmente superiore a quello fornito anche dai migliori dipendenti e managers.

Solitamente non e’ facile individuare il miglior dipendente B, in questo caso tuttavia non vi sono stati dubbi e si e’ proceduto per acclamazione. A e’ stato considerato all’unanimita’ come un salto di qualita’ incredibile che mai avremmo potuto immaginare di avere tra noi, nessuno all’interno dell’azienda puo’ anche solo fantasticare di contribuire piu’ di lui per B.

Ci congratuliamo con lui per i risultati ottenuti e fin qui’ descritti e per le responsabilita’ manageriali di altissimo livello che certamente gli verranno affidate a breve!
 
Human Resources – B Italia

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